– Il programma di Sgarbi è stato appena cancellato dalla programma televisiva, il vanisching newsgarbi non era un programma era una maionese impazzita. –
Questo il commento di Antonio Dipollina a Siena nel corso di una conferenza con alcuni studenti dell’Università.
“L’8% vale a dire che se viene un temporale e salta tutta la dorsale di ripetitori rai1 fa l’8%.
Ieri sera Sgarbi è stato battuto perfino da Rete4 che trasmetteva una partita di calcio tra due squadre portoghesi, un momento memorabile della televisione.”
L’analisi di Dipollina si allarga poi alle conseguenze di questo flop: “Ovviamente minimizzano per non dire che è stato fatto un errore mischiando ambizione smodata e perfetta ignoranza della grammatica televisiva. Sgarbi stesso dirà qualcosa. Da domani riprenderà la solita tv, questo rimarrà un flop come altri, chi vuole potrà dire che sta cambiando aria anche in tv ma bisogna andare cauti, perché nessuno è riuscito a calcolare come vanno le simbiosi tra tv e società.”
Tutto questo ci porta a cercare di capire quanti tipi di pubblico ci sono oggi in Italia rispetto alla tv. La risposta di Dipollina e semplice ma quantomai reale.
“Ci sono due tipi di pubblico, quello che subisce e quello che sceglie la tv.
Il livello qualitativo di un paese può salire se aumenta chi si siede sul divano sapendo già cosa vuole vedere con una partecipazione quasi attiva, rispetto a chi si sdraia sul divano e fa zapping. Le percentuali in questo momento sono 80% a 20%. Massimissimo rispetto per quell’80% che sono quelli per cui si decide che si manda in tv Sgarbi per contrastare il vero evento tv dell’anno, Fazio-Saviano. Ma il mio consiglio è scegliete il più possibile quello che c’è in tv, buttate il telecomando.”