Oggi mi sono svegliato come ogni mattina alle 5:30 per andare a lavoro, come ogni mattina ho letto quasi appena sveglio la mia pagina del Libretto della Quaresima, da buon cattolico ho ringraziato Iddio per quello che ho.
Sembra una scenetta idilliaca, ma non è così, continuate a leggere.
Sul bus mentre vado verso Firenze leggo le notizie su twitter, facebook, e ascolto un po di musica, quando all’improvviso ascoltando Make Peace un bel brano di Mehldau/Metheny, quasi come una visione mistica, mi si palesa il manifesto qui a fianco.
Ed è come Scrooge nel racconto di Dickens che mi rivedo a vivere, insieme al “fantasma”, le elezioni passate, quando le campagne elettorali erano scontri tra Stalin e Dio, l’uno che non poteva vederti nel buio della cabina elettorale mentre l’altro si. Quando si dibatteva di pace tra i popoli, utopie, europa unita, l’Est, l’America.
E non lo nego, mi sono commosso.
La canzone è finita, gli occhi rimettono a fuoco lo schermo dell’iPad e si palesa la lettera di Berlusconi sul rimborso IMU, il ruggito di Bersani che sbrana chi attacca il PD su MPS, Grillo che ci ha circondati tutti, Giannino che non ha la laurea ma un lavoro si…
Cazzo! non sono più commosso, sono impaurito!
Ho quasi 31 anni e mi accorgo di vivere in un paese egoista. Dove per vincere devi parlare al ventre, al portafogli, al fegato ma non più all’anima delle persone, al cervello. Impaurisci l’elettore, minaccialo.
Ho paura a smuovere il “fantasma” delle elezioni future.
Ho il terrore di trovarmi in un inferno dal quale risulti impossibile tornare indietro. Non ditemi quindi di guardare avanti, io rivoglio Peppone e Don Camillo avversari onesti e leali, dell’italia che s’è fatta da se…