E’ inutile girarci intorno, nel mondo del giornalismo ci sono notizie e NOTIZIE, la vecchia storiella dell’uomo che morde il cane è quanto mai attuale (soprattutto se guardate Studio Aperto). Ma questa sindrome sta influenzando sempre di più anche i grandi quotidiani nazionali, le pagine della cronaca grondano sangue e ipocrisia ogni giorno, e noi che dobbiamo fare?… Beh, a parte guadare in modo sospettoso nostro padre se impugna un coltello o correre e gridare allo stupro se per strada abbiamo dietro uno straniero che ci guarda il fondoschiena, ma soprattutto stare attenti ai preti!?
Ecco se crediamo che questo sia il mondo fuori (ma anche dentro!) la nostra casa, spero di riuscire a smentirvi con questa bella pagina di GIORNALISMO:
L’agenzia di notizie Tiramisù, che attinge abitualmente alle lettere di «Specchio dei tempi», segnala la storia di un’anziana signora torinese, entrata nel salone de La Stampa per dettare il necrologio di una persona cara. Triste per l’incombenza affrontata, si avvia verso la porta, costeggiando gli scaffali dell’adiacente libreria. Vede due adolescenti, un maschio e una femmina, che sfogliano un libro da cui esce una musica lieve. Pensa che sarebbe un regalo perfetto per la nipotina e si avvicina allo scaffale dove i ragazzi hanno appena riposto il volume, ma non riesce a individuarlo fra tutte quelle copertine colorate.
Chiede aiuto alla coppia di adolescenti, che subito lo rintracciano e glielo porgono. Il libro suona davvero, però costa 12 euro e 90. Troppo per le tasche di una pensionata. La signora si allontana a passi lenti, ed è già quasi davanti all’uscita quando si sente toccare una spalla. Sono i ragazzi di prima e hanno un pacchetto in mano. «Tenga, per la sua nipotina». Mi dispiace non conoscere i nomi dei protagonisti. Altrimenti li avrei scritti in stampatello, per una elementare forma di par condicio: se invece di regalare il libro alla vecchietta, l’avessero rapinata, sarebbero stati sbattuti in prima pagina come simboli di una gioventù depravata. So bene che due ragazzini in libreria non rappresentano compiutamente una generazione. Ma nemmeno gli altri. Quelli che picchiano, rubano e stuprano. Dei quali però si parla sempre, al punto da indurre noi adulti a credere che esistano soltanto loro.
Dopo aver letto questa NOTIZIA magari capirete che… Vostro padre stava solo apparecchiando la tavola, lo straniero dietro di voi stava solo guardando a terra perché c’erano 10 centesimi e a lui farebbero comodo, e il prete, il prete non è pedofilo e magari potrebbe fare qualcosa per salvare le nostre anime, sempre più alimentate dalla morte e dalle stragi e sempre meno attente ad ascoltare i bisogni di chi ci sta accanto, disabituati come siamo a compiere quelle buone azioni sulle quali da piccoli i genitori insistono sempre.