La lettera che pubblica oggi il Corriere della Sera (qui il link per leggerla) ha colto la mia attenzione, sicuramente perché conosco lo scrivente, ma anche perché è una lettera insolita. Abbiamo visto molti casi di cronaca giudiziaria sfociare in lettere di familiari che chiedono l’intervento del guardasigilli, del Presidente della Repubblica o del Presidente del Consiglio. Ci sono poi le lettere che descrivono gli imputati, come santi e innocenti, o che ne vogliono dimostrare la bontà d’animo. La lettera scritta da Antonio Zito non appartiene a nessuna di queste categorie, è una lettera piena di dignità, di rispetto, di senso dello stato. E’ una lettera però che chiede delle risposte e alla quale credo la magistratura e la giustizia italiana debbano rispondere. in quanto la storia esposta sembra degna del surrealismo kafkiano, senza moralismi o sentimenti di compassione…
E’ una lettera che come ha sostenuto oggi su La7 il direttore ANTONELLO PIROSO pone degli interrogativi e una riflessione molto più grande di quella sull’Italia di Lippi. E’ una lettera che ha trovato posto sulle colonne del Corriere della Sera a fronte di chissà quante altre che rimangono nel silenzio assordante dei media.
Adesso i famigliari di Bruno e tutti quelli che lo conoscono e che fino ad oggi sono rimasti in silenzio si aspettano delle risposte…