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Tag Archives: giovani

L’Ottimismo nel futuro lo vorrei in Costituzione

OptimismIn questi giorni leggo sui giornali storie che minano, seriamente, il mio ottimismo, il mio modo di vivere nel mondo. Leggo di madri egoiste, di mariti uxoricidi, di giovani e anziani, disperati, perché senza futuro. Vorrei sentirmi dire: “Son i giornalisti che esagerano, ormai passano solo notizie tragiche” ma nessuno me lo dice più. Sembra una visione apocalittica ma prendendo i mezzi e per le strade vedi tante, troppe, facce tristi.

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Berlusconi ci coglionó voi che volete fare?

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La domanda che pongo nel titolo del post non é banale né tantomeno strumentale o retorica. Berlusconi promise posti di lavoro, oggi invece l’Istat presenta, a chi ancora vivesse nel suo scrigno dorato e non se ne fosse accorto, dei dati allucinanti. A dire il vero é da mesi che questi dati vengono fuori nell’assordante silenzio della stampa e di chi li dovrebbe rappresentare.

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Zaccagnini e i giovani d’oggi…

Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi è un vecchio film degli anni ’60, un film che a riguardarlo ci ricorda com’erano i giovani d’allora, spensierati presi nel bel mezzo di quello che è stato il miracolo economico italiano.  Ma che c’entra Zaccagnini con quel film e soprattutto con i giovani d’oggi?

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Quando i Cervelli sono fuori…

Su molti giornali e in svariate trasmissioni televisive sentiamo ripetutamente parlare di “Cervelli in fuga” e ci raccontano la storia di chi scappa via dall’Italia (o forse sarebbe meglio dire dagli italioti?).

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Il Giornalismo ai tempi di @FGoria

Sconosciuto ai più su Twitter è una vera star dell’informazione economica. Fa parte della redazione di un giornale online nato da poco meno di due anni ma che si sta imponendo tra i migliori sul web Linkiesta . Panorama oggi dedica a questo giovanissimo 27enne torinese due pagine dell’edizione in edicola. Ne riportiamo qui uno stralcio:

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E se chi non lavora, non fa l’amore?

A volte mi viene da pensare che questa vecchia strofa di una canzone di Adriano Celentano sia palesemente vera. Guardiamo ad esempio al nostro paese, 1 giovane su 4 è disoccupato ed il tasso di natalità tra le giovani coppie è tra i più bassi d’europa.

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Tre generazioni che pagano per tutti

I dati sulla disoccupazione
Ieri sono arrivati i dati sulla disoccupazione e chi se ne intende ha lanciato l’allarme. Da sei anni non arrivavano cifre così preoccupanti sulla disoccupazione giovanile, giunta ormai alle soglie della fatidica quota trenta per cento. Nessuno però ha fatto l’esercizio, a mio avviso utile, di mettere insieme tutti i dati riguardanti la generazione degli under 40 di questo paese, a cui spetta l’ingrato compito di pagare il prezzo di tutti i dissesti provocati dal folle incedere della spesa pubblica italiana.

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Quel senso di notte tra i giovani e la fede

Chi vive a contatto quotidiano con la realtà giovanile se ne era accorto da tempo, anche se sovente le sue osservazioni venivano zittite con affermazioni perentorie e rassicuranti, ma ora i dati che emergono da un’indagine nazionale su “I giovani di fronte al futuro e alla vita, con e senza fede” mostrano uno scenario preoccupante, non solo in un’ottica ecclesiale, ma anche nella più ampia prospettiva del tessuto sociale italiano. La ricerca condotta dall’Istituto Iard di Milano sotto la guida di Riccardo Grassi su un campione di un migliaio di giovani italiani tra i 18 e i 29 anni offre un’istantanea del rapporto tra le nuove generazioni e la fede che suscita più di un interrogativo. Praticamente tutti i dati, raffrontati con un’indagine analoga svolta nel 2004, mostrano un trend in negativo: meno giovani che si definiscono cattolici (ormai superano di poco il 50%), meno credibilità delle figure religiose istituzionali, meno disponibilità ad accettare il ruolo “politico” della chiesa, meno osservanza delle indicazioni etiche e comportamentali indicate dalla chiesa, minor senso di appartenenza a una comunità ecclesiale specifica, minore frequenza della pratica, anche per le grandi solennità di Natale e Pasqua… Gli stessi dati in crescita non sono esenti da ombre e ambiguità: se aumenta in termini proporzionali – ma diminuisce in valori assoluti – la partecipazione saltuaria a “eventi e iniziative promosse da enti religiosi”, questo sembra significare infatti un’accentuazione dell’opzione per una religione fai-da-te che accoglie solo le proposte già in sintoni

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Notizie e NOTIZIE…

E’ inutile girarci intorno, nel mondo del giornalismo ci sono notizie e NOTIZIE, la vecchia storiella dell’uomo che morde il cane è quanto mai attuale (soprattutto se guardate Studio Aperto). Ma questa sindrome sta influenzando sempre di più anche i grandi quotidiani nazionali, le pagine della cronaca grondano sangue  e ipocrisia ogni giorno, e noi che dobbiamo fare?… Beh, a parte guadare in modo sospettoso nostro padre se impugna un coltello o correre e gridare allo stupro se per strada abbiamo dietro uno straniero che ci guarda il fondoschiena, ma soprattutto stare attenti ai preti!?

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Figlio mio lascia questo paese

Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.

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