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Oggi mi sono svegliato come ogni mattina alle 5:30 per andare a lavoro, come ogni mattina ho letto quasi appena sveglio la mia pagina del Libretto della Quaresima, da buon cattolico ho ringraziato Iddio per quello che ho.
La domanda che pongo nel titolo del post non é banale né tantomeno strumentale o retorica. Berlusconi promise posti di lavoro, oggi invece l’Istat presenta, a chi ancora vivesse nel suo scrigno dorato e non se ne fosse accorto, dei dati allucinanti. A dire il vero é da mesi che questi dati vengono fuori nell’assordante silenzio della stampa e di chi li dovrebbe rappresentare.
L’elettore di destra non li vuole, è naturale. Ma non li vuole neanche l’elettore moderato, quello che dice «B. mi ha stufato e sarei disposto a cambiare, però come faccio a votare quelli là?». Soprattutto non li vuole l’elettore di centrosinistra, che alle «primarie» si schiera sempre con il candidato non sponsorizzato dal Pd. Lo si è appena visto a Milano dove l’architetto Boeri era favorito, poi gli è piombato fra capo e collo il sostegno di Bersani e addio. Ma quindi chi li vuole ancora, questi capi e capetti democratici che invano Nanni Moretti licenziò in tronco a piazza Navona, ormai quasi dieci anni fa? La risposta è semplice: nessuno, tranne gli amici intimi e l’apparato di partito. I pentiti del centrodestra non si fidano di loro perché vengono per lo più dalla segreteria del Pci. E il popolo di sinistra li percepisce come piccoli Breznev che siedono da troppi lustri sul palco delle autorità. Prima che la politica, il problema riguarda la psicanalisi: è un rifiuto mentale, un fastidio fisico, il convincimento radicato che una classe dirigente di amministratori di Palazzo, senza un nuovo progetto di società né l’energia per realizzarlo, sia la meno adatta a scuotere questo Paese dal cinismo e dall’abulia.
Guardare la terra da lontano aiuta, aiuta sempre più gli scienziati a capire di che morte morirà questo pianeta, ma aiuta anche perchè non basta guardare da vicino le cose per capirle.